mercoledì 18 gennaio 2012

Tao Te Ching - III

Non esaltare i dotati previene le polemiche.
Non collezionare tesori previene il furto.
Non ostentare beni desiderabili previene la confusione del cuore.
Il saggio quindi governa svuotando i cuori e riempendo i ventri,
indebolendo le ambizioni e rafforzando le ossa.
Se gli uomini mancano di conoscenza e desiderio,
allora le persone colte non proveranno a interferire.
Praticando il non agire, tutto è regolato.

Alla prima lettura, questo capitolo sembra un'esortazione alla censura, al populismo, al controllo delle masse.
Questo perché veniamo un secolo breve (E. J. Hobsbawm) particolarmente denso di eventi simili, che ci portano a diffidare profondamente da chi ci offre il benessere.
Il taoista però è un sostenitore della spontaneità, dell'ordine naturale e poco gli si confa il progetto machiavellico:
Il Saggio non dirige gli uomini dall'esterno. Corregge dapprima se stesso e così la sua influenza si estende. Solo dalle sue capacità discende la sua forza.(Zhuangzi, 7)
I saggi minimizzano i loro affari, che così sono ordinati [...] Conservano un cuore spontenao, si attengono alla realtà ultima, abbracciano la Via e promuovono la sincerità.(Wenzi, 19)
Va interpretato quindi tutto alla lettera, ad ogni azione corrisponde una reazione, quindi rispetto al wu-wei: non esaltando i meriti non si provoca invidia, non accumulando ricchezze non si induce la tentazione del furto, non cercando l'indesiderabile non si provoca la sterile ricerca della sua soddisfazione.
Quando coloro che stanno in alto hanno molti desideri [cfr. cap. 1], quelli che stanno in basso usano molti inganni. Quando coloro che stanno in alto sono agitati, quelli che stanno in basso soffrono. Quando coloro che stanno in alto hanno molte esigenze, quelli che stanno in basso entrano in conflitto.
(Wenzi, 19)
E' perseguendo il vero benessere, non quello esteriormente fallace, ma quello interiore che si può conseguire il giusto governo (non solo dello stato, ma anche del sé):
Il re illuminato estende ovunque la sua opera benefica, ma non fa sentire di esserne l'autore. Aiuta e migliora tutti gli esseri senza che questi sentano di essere sotto la sua dipendenza.
(Zhuangzi, 7)
Infine sul concetto di wu-wei, ci viene ancora in aiuto Zhuangzi:
Il non-agire non nomina le coseIl non-agire trattiene i progettiIl non-agire semplifica le impreseIl non-agire guida l'intelligenza(Zhuangzi, 7) 

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