Il Tao di cui si può parlare non è l'eterno Tao.
Il nome che può essere nominato non è l'eterno nome.
Senza nome è l'inizio di cielo e Terra
Con nome è la madre di tutte creature.
Senza desiderio, uno può vedere il mistero.
Con desiderio, uno vede i limiti.
Questi due hanno origine simile, ma nomi differenti.
Insieme si dicono il profondo del profondo
la porta di tutti i misteri.
Il Tao è imponderabile. Ciò nonostante Laozi sta per dedicargli ottantuno capitoli. La parola umana, che non può descrivere il vero Tao, è tutto ciò che abbiamo per poterlo nominare. Che cos'è il Tao? Letteralmente deriva dal radicale "andare" e significa la via, il cammino, ma anche la guida, il dire. In inglese può essere tradotto con Way che non significa solo Via ma anche Modo. Un altro classico posteriore del taoismo, il Wenzi, si esprime a proposito:
C’è qualcosa, un indifferenziato tutto, che nacque prima di cielo e terra. Ha solo immagini astratte, non forma concreta. E’ profondo, oscuro, silenzioso, indefinito; non udiamo la sua voce. Dandogli nome, lo chiamo la Via. [...]La Via naturale costante dà alla luce gli esseri, ma non li possiede; genera evoluzione ma non la governa. Tutti gli esseri nascono dipendendo da essa, eppure nessuno sa di ringraziarla, tutti muoiono per causa sua, eppure nessuno può risentirsene.
(Wenzi, 1)
Nello Zuangzi si dice invece:
Che cos'è dunque il Tao? C'è il Tao del cielo, c'è il Tao dell'uomo. Non agire, ma imporsi a tutti, ecco il Tao del cielo; agir ma essere legato dalle proprie azioni, ecco il Tao dell'uomo. Il principe si identifica con il Tao del cielo, i sudditi con il Tao dell'uomo. La differenza è grande. Non si può che tenerne conto.(Zhuangzi, 11)
Allo stesso modo, i nomi usati dagli uomini, non sono il nome originale:
stat Roma pristina nomine, nomina nuda tenemus
l'antica Roma esiste solo nel nome, noi possediamo soltanto nudi nomi
(Bernardo Cluniacense)
L'essere umano deve nominare le cose per poterle rendere reali, ma così facendo non ne coglie necessariamente la vera essenza. Per questo Cielo e Terra (il dualismo su cui si regge il cosmo cinese) sono senza nome. Il nome invece genera tutte le creature. In altri termini, il cosmo esiste di per sé, ma l'universo umano è subordinato necessariamente non solo alla sua esistenza, ma anche alla sua coscienza. Ossia Cogito ergo sum.
Tale realtà così percepita attraverso il desiderio (passione, intenzione, volontà) è limitata. Solo superando il desiderio si può cogliere l'essenza misteriosa della realtà:
Una ferma conoscenza dei desideri fa ricondurre ogni scelta o rifiuto al benessere del corpo e alla perfetta serenità dell'animo, perché questo è il compito della vita felice, a questo noi indirizziamo ogni nostra azione, al fine di allontanarci dalla sofferenza e dall'ansia.Una volta raggiunto questo stato ogni bufera interna cessa, perché il nostro organismo vitale non è più bisognoso di alcuna cosa, altro non deve cercare per il bene dell'animo e del corpo. Infatti proviamo bisogno del piacere quando soffriamo per la mancanza di esso. Quando invece non soffriamo non ne abbiamo bisogno.
(Epicuro, Lettera a Meneceo)
Desiderio e assenza di desiderio hanno medesima origine (concorde), non ha senso quindi mortificare il proprio corpo e la propria mente in una ricerca sterile di ascetismo. Il Tao è "la via dell'acqua che scorre" (A. W. Watts) e come l'acqua esso è adattabile:
E’ così inafferrabile e indefinibile che non può essere immaginata e sebbene sia inafferrabile e indefinibile, la sua funzione non è limitata. Profonda e misteriosa, risponde all’evoluzione senza forma; con successo ed efficacia, non agisce invano. Ruota su e giù con fermezza e flessibilità; si contrae ed espande con tenebra e luce.
(Wenzi, 1)
L'accettazione è la vera essenza del Tao.
(Hua Hu Ching, 3)
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